MEDIAZIONE FAMILIARE
A cosa serve la mediazione familiare?
La mediazione familiare è un intervento professionale rivolte alle. Coppie e/o alle famiglie, è un percorso finalizzato alla riorganizzazione delle relazioni familiari, è una risorsa per la coppia che attraversa l’esperienza del conflitto e/o della separazione. Il conflitto secondo lo psicologo Gordon, “ è un contrasto tra due o più individui che si manifesta quando i comportamenti dell’uno interferiscono con i bisogni dell’altro o quando c’è una discordanza in temini di valori”.
Nella relazione con l’altro i conflitti sono normali, anche nelle migliori relazioni di tanto in tanto si litiga; i problemi sorgono solo quando i due o più individui, convolti nel conflitto, non hanno gli strumenti e/o le risorse per far fronte alla situazione conflittuale. Secondo Gordon la soluzione del conflitto non ha origine dall’assenza di conflitto ma dalle strategie adottate per risolverlo. I conflitti non sono né buoni né cattivi, se nel conflitto si coopera per arrivare ad una soluzione allora il conflitto sarà positivo, se invece gli individui si offendono, si colpevolizzano, si criticano in modo distruttivo. Allora non si arriverà ad una soluzione soddisfacente per entrambe le parti.
L’attività di mediazione
La Mediazione è un’attività svolta da un terzo con la finalità di aiutare due o più individui o soggetti giuridici, nella ricerca di un accordo non delegando ad altri la soluzione, ma costruendola insieme.
La mediazione familiare si distingue fra: “Mediazione familiare in casi di separazione e divorzio” e “Mediazione familiare in tutti gli altri casi”, cioè, tutte quelle situazioni conflittuali che potrebbero diventare talmente pesanti da dover ricorrere al giudice in tribunale: mediazioni tra famiglie ricomposte, divisioni ereditarie, mediazioni tra adolescenti e genitori, tra famiglie numerose ecc…
La figura del mediatore familiare
Il mediatore è un professionista super partes, neutrale che lavora naturalmente con il segreto professionale e in autonomia dell’ambito giudiziario. Il percorso prevede 10/12 incontri e si conclude con la stipula di un accordo che ha validità legale vincolante.
A chi si rivolge?
– Coppie che pur essendo alla fine dell’iter giudiziario non hanno trovato un accordo con un’alta conflittualità.
– Genitori separati che desiderano mantenere la propria genitorialità con l’obbiettivo di tutelare i minori coinvolti.
Quali sono gli obbiettivi?
– Migliorare i rapporti tra ex coniugi
– Arrivare ad accordi condivisi sulla gestione dei figli e/o patrimoniali
– Migliorare il benessere con i propri figli
– Tutelare durante la separazione i figli senza coinvolgerli
– Risparmiare denaro nelle spese legali che il conflitto genera
A chi si rivolge?
– Migliorare i rapporti tra ex coniugi
– Genitori separati che desiderano mantenere la propria genitorialità con l’obbiettivo di tutelare i minori coinvolti.
Una pratica professionale che applica alla coppia le tecniche per la facilitazione della comunicazione, della relazione d’aiuto e di gestione del conflitto per gestire la crisi e superarla, per crescere, per migliorare la qualità della vita familiare. Il mediatore si attiene al segreto professionale è imparziale e neutrale. I mediatori non hanno potere decisionale, aiuta le parti a trovare delle soluzioni condivise da entrambi.